Si è tenuto da poco il primo webinar di Life Agrestic. Una giornata in campo in versione digitale che si è dimostrata efficace e molto partecipata. Arrivati quasi a metà del percorso, è stato fatto il punto sullo stato dell’arte del progetto che contribuirà alla diffusione di strumenti innovativi per la tutela dell’ambiente e l’uso efficiente delle risorse in agricoltura. Basato sull’uso di leguminose e catch crop in grado di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, Life Agrestic svilupperà un innovativo strumento di supporto alle decisioni (DSS) per una gestione efficiente dell’intero sistema colturale.

Contenuti e presentazioni del webinar

Le slide sull’Introduzione al progetto: obiettivi e fasi operativedi Pierluigi Meriggi, coordinatore. L’intervento è disponibile al minuto 00:00:11 del webinar.

Le slide di descrizione dei siti dimostrativi di Foggia, Pisa e Ravenna dove vengono testati gli Efficient Cropping Systems (ECS), basati sull’introduzione di leguminose e catch crop in rotazione quadriennale con cereali e colture industriali, a confronto con i Conventional Cropping System (CCS). Gli interventi di Giovanni Giuntoli, Iride Volpi e Matteo Ruggeri sono disponibili al minuto 00:05:4400:15:3400:24:27

Le slide di descrizione del prototipo per monitorare in tempo reale le emissioni di gas serra dal suolo. L’intervento è disponibile al minuto 00:38:20 del webinar.

Le slide di descrizione dei campionamenti. L’intervento è disponibile al minuto 00:47:58 del webinar.

Le slide sulle operazioni meccaniche particolari. L’intervento è disponibile al minuto  00:58:48 del webinar.

Le risposte dei tecnici alle domande dei partecipanti

Nel caso del ristoppio con cereali avete notato una maggiore incidenza di infestazioni fungine con conseguente aumento del valore del DON?

Il ristoppio aumenta notevolmente il rischio di micotossine. Coltivare cereale dopo cerale aumenta molto il rischio. Stesso problema c’è per grano dopo orzo, grano dopo sorgo, grano dopo mais.

Questi sistemi di misura che state testando potrebbero essere utilizzate per determinare i crediti di carbonio nella prossima Pac?

Assolutamente si! Per poter contabilizzare i crediti di carbonio bisogna trovare il modo di misurare il carbonio assorbito dalla coltura, sequestrato nel suolo e il carbonio emesso con la coltivazione sottoforma di CO2. Le emissioni derivanti dalla coltivazione derivano dal gasolio utilizzato e dalle emissioni dei mezzi tecnici impiegati. Tra i mezzi tecnici i concimi sono i più impattanti perchè emettono protossido di azoto che ha un effetto serra circa 300 volte la CO2. Quindi misurare le emissioni del suolo con camere di accumulo permette di quantificare (non stimare) le reali emissioni delle varie pratiche colturali applicate dagli agricoltori.

Salve, sono previste delle misure sulla componente biologica? sull’attività dei microrganismi/animali/insetti/ flora spontanea?

Non sono previste misure dirette della componente biologica poiché non sono attuabili su larga scala. Queste misurazioni si possono fare in qualche situazione, ma sono molto costose e i dati ottenuti in un appezzamento non possono essere usati per stimare gli altri del comprensorio. Quindi stiamo utilizzando metodi di stima indiretti basati 1) sull’uso del suolo e 2) sulle soglie di ecotossicità.
1) In funzione delle diverse tipologie di utilizzo del suolo è possibile stimare in modo indiretto il livello di biodiversità presente nell’intera azienda agricola.
Ad ogni possibile uso del suolo è stato attribuito un valore di biodiversità incluso tra 0 e 100, dove 0 rappresenta nessun organismo e quindi biodiversità assente e 100 indica la massima biodiversità possibile per l’areale. Ad esempio un piazzale asfaltato avrà una biodiversità di 0, mentre un bosco secolare avrà un valore di biodiversità di 100. Tutti gli altri utilizzi del suolo avranno un giudizio compreso tra 1 e 99.
Il giudizio di biodiversità considera le infrastrutture, le colture erbacee, le colture arboree, i margini degli appezzamenti, le aree ecologiche, le aree incolte, i prati, i pascoli e la rete idrica eventualmente presenti in azienda. I giudizi vengono poi pesati per la superfici su cui sussistono rispetto a quella totale aziendale al fine di ottenere un giudizio finale complessivo.
2) inoltre abbiamo creato un indicatore per stimare la biodiversità a seconda delle soglie ecotossicologiche dei prodotti fitosanitari impiegati in campo.
Ogni principio attivo utilizzato ha soglie ecotossicologiche e utilizzando score e punteggi abbiamo creato un indicatore che segnala un degrado della biodiversità quando si utilizzano molti prodotti tossici per api, alghe, vermi, uccelli, ecc.. Anche questo indice quindi studia la biodiversità indirettamente, ovvero in funzione dei prodotti di sintesi impiegati e la loro frequenza.

Le camere automatiche in quali parcelle sono posizionate?

Sia nel sito dimostrativo di Ravenna che in quello di Foggia 4 camere sono posizionate su un parcellone della rotazione convenzionale (CCS) e 4 camere sono posizionate su un parcellone della rotazione innovativa (ECS). In particolare, il monitoraggio dei gas serra in corso quest’anno è condotto in entrambi i siti su frumento CCS e ECS.

Nel sito si Pisa non sono previste misurazioni delle emissioni di gas serra dal suolo, ma saranno stimate con un modello di previsione calibrato negli altri due siti dimostrativi.

Ho visto colture ben rinettate dalle malerbe. Come sono state/sono gestite le malerbe? Utilizzate metodi e modalità diverse tra ECS e CCS?

L’azienda agricola Cà Bosco non ha gravi infestazioni di malerbe poichè nei decenni passati è sempre stata molto attenta ad evitare lo sviluppo di infestanti aggressive.
Rotazioni quadriennali, falsa semina, periodica sfalciatura di bordi, diserbi classici, ma anche localizzati per stroncare nuove infestazioni sul nascere hanno permesso di limitare lo sviluppo delle infestanti.
Inoltre l’azienda si avvale quasi tutti gli anni di alcuni collaboratori esterni che effettuano scerbatura manuale qualora ci siano forti infestazioni. Tutto ciò è costoso, ma stroncare sul nascere nuove infestazioni è molto utile per mantenere i campi puliti e massimizzare la produttività, anche negli ettari in biologico.
Nella gestione ECS abbiamo evitato qualche diserbo grazie all’uso delle consociazioni. Queste, se effettuate con il grano/orzo, permettono un contenuto sviluppo delle infestanti estive poichè invece di avere il terreno nudo da giungo in po, si sviluppa la cover crop che copre subito il terreno e non si sviluppano infestanti. Le colture di copertura sono utili per evitare alcuni diserbi solo se gli appezzamenti non sono eccessivamente infestati.
Se ci sono fenomeni di resistenza o forti infestazioni non conviene usare le colture di copertura, non sono sufficienti. Prima è meglio intervenire con diserbi e lavorazioni per alcuni anni, quando poi la pressione delle infestanti cala iniziare a “vivere di rendita” con le colture di copertura.

Cosa ne pensate della Sulla come coltura intercalare? Il primo sfalcio di erba medica rimane cosi tale e quale sul campo in attesa che ricresca per il secondo sfalcio? Nel caso di medica bulata su grano, la paglia del grano viene poi trinciata e lasciata sopra la medica o viene raccolta?

È una valida alternativa all’erba medica specialmente negli areali meridionali.
Abbiamo riscontrato a Ravenna qualche problema di germinabilità. Usare molto seme.
Il suo difetto maggiore è che non ha una rapida copertura del suolo e le infestanti fanno in tempo a sviluppare dopo la trebbiatura del cereale autunno vernino se è rada.

Sì, noi non abbiamo raccolto il primo sfalcio, lo abbiamo lasciato in campo per aumentare la sostanza organica, ma può anche essere raccolto e imballato.si può trinciare, l’importante è che sia ben distribuita, se ci sono delle fasce con molti residui la medica non si sviluppa in quelle zone.

La cosa migliore è raccoglierla e trebbiare il grano abbastanza basso così da non avere troppe stoppie che ombreggiano o che ostacolano la crescita della medica.

Qual è stata la densità di semina del frumento duro in bulatura con medica?

Noi seminiamo 350 semi a metro quadro. La dose però dipende dalla data di semina, dalla capacità di accestimento della varietà, dall’altitudine, ecc.
In linea generale non seminare troppo fitto per lasciare un po’ di luce alla leguminosa traseminata. Inoltre se si semina troppo fitto poi il cereale alletta e se si crea buio alla base la leguminosa muore. Quindi bisogna evitare precoci allettamenti della coltura principale.

Per altre domande scrivi alla mail info@agrestic.eu

Una mattinata in campo con Life Agrestic - Ultima modifica: 2021-03-10T12:20:46+00:00 da Sara Vitali

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